No, non mi sono data allo spazialismo e no, non volevo citare le "attese" di Fontana.
Volevo come al solito rappresentare un concetto...o meglio.... una sensazione, un'emozione, un dolore, uno spaccato della vita di molti. Cosa succede quando si viene traditi? Quando si viene feriti... Ecco, questa tela non è un'attesa ma esattamente quello che è: una ferita. Una lacerazione nel cuore, nella testa (per i più romantici, nell'anima). E' così che ci si sente quando qualcuno (un affetto, qualunque persona che rappresenta qualcosa di importante...non necessariamente un amore) con le proprie mancanze smentisce le nostre aspettative, abusa del nostro amore e della nostra fiducia. Non ho trovato altra immagine più significativa di questa (e forse è per questo che risulta banale).
Un fondo azzurro e bianco che indica la serenità del quotidiano e l'immediato sopraggiungere del fuoco del dolore...come quando da bambini cascavamo sulle ginocchia sbucciandoci (o più in particolare, quando s'affonda una lama piano piano sulla pelle, che tira e tira fino a quando non si lacera...quella sensazione fredda e bollente nello stesso tempo). Ed è stato, lo ammetto, un piacere realizzare questo... ho evitato l'ennesimo taglio (a quanto pare non guarirò mai...pensa che a volte quasi mi va bene) accoltellando questa tela...liberatorio, lo consiglio..
In realtà Disillusione è nata un pò alla volta... era da un pò di tempo che mi girava in testa di preparare una tela sull'argomento che più di tutti mi faceva male (ebbene sì, più della morte -che da un pò di tempo sembra che non voglia abbandonarmi-) ma non sapevo come potermi esprimere... nel frattempo dipingevo o per meglio dire, sperimentavo. il fondo azzurro è proprio un esperimento: gesso acrilico + acqua + acrilico blu schizzato sulla tela (sulle scarpe, sulla tuta e per tutta la cantina... amo non essere ordinata) con un pennello piatto 20. Ma era solo quello... Dovevo addirittura venderla così, perchè stava bene con le pareti della camera da letto dell'acquirente, ma quando questi si tirò indietro la tela divenne Disillusione. L'azzurro e il bianco richiamano il rosso e il nero con una forza spaventosa...Non vi capita mai di vedere cose che ancora non ci sono? Poi ovviamente la mano -che non va mai d'accordo con occhi e cervello- ci mette del suo e tira fuori l'insolito, quello a cui non avevi pensato e, se ti va bene, pensi "ah, ok...va bene anche così". Non sarà più un oggetto d'arredo...nemmeno per musei.... e va anche bene così.La seconda invece è ANA
Per citare una domanda che mi è stata posta stamattina... what's ANA? Pare la migliore amica di alcune ragazze che fanno della magrezza estrema il loro punto di forza. Magrezza estrema per dire anoressia nervosa...Ana, in una parola soltanto. E' il secondo elaborato dedicato a questo tema.
Vagando nella blogosfera possiamo imbatterci in migliaia di blog che inneggiano a questo "stile di vita"...già....tantissime di loro credono di scegliere questa malattia senza rendersi conto che è la malattia che ti sceglie...un pò come quando si fuma la prima sigaretta...quando ci si fa la prima canna.... quando si sniffa coca la prima volta... quando ci si buca la prima volta (quando ci si taglia la prima volta)... e poi diventi schiavo di quello che credevi un gioco, un passatempo, uno sballo, una cura estetica, uno sfogo. Ana ti promette di essere la tua amica inseparabile e non mente in quello ma lo fa quando ti promette di essere bella, amata, desiderata da tutti, ti promette una felicità che non arriverà mai. " 1) Se non sei magra, non sei attraente; 2) Essere magri è più importante che essere sani; 3) Compra dei vestiti, tagliati i capelli, prendi dei lassativi, muori di fame, fai di tutto per sembrare più magra"... questi alcuni dei comandamenti che Ana chiede di rispettare...
Ana è lo specchio per le allodole ed è così che l'ho vista: una superficie luminescente, sfarzosa, che promette tanto ma che è sporca di sangue.
Il supporto è... in effetti non dovrei dirlo ma... è uno di quei cartelli che segnalano il numero del binario nelle stazioni... Come faccio ad averlo? Al liceo si fanno tante cazzate...era lì, abbandonato...e me lo sn portato a casa... E' rimasto con me una vita fino a quando non ho deciso cosa farne.
La bomboletta argento cromato mi ha aiutato per il fondo. Ancora fresco, l'ho schizzato con dell'acrilico rosso sangue e dell'acqua: questo ha permesso ai due materiali (smalto e acrilico) di legare sorprendentemente bene (all'inizio...poi ci si accorge che l'acqua intrappolata spacca lo smalto). La figura di Ana è solo schizzata in blu, con un segno calligrafico: deve essere un'atmosfera, non una presenza. Le borchie ai lati sono in realtà delle finte gemme in plastiche (ottime per i cosplay...le vendono al Brico) disposte come a disegnare una costellazione di 11 stelle, 10 i comandi e uno il compenso (la morte).Ho aggiunto il ragno crociato. Perchè un ragno? Non è una citazione a letteraria o mitologica/religiosa...non è Maman della Bourgeois, non ha niente a che vedere con la maternità. L'aracnide rappresenta le mie paure... Il dubbio che si insinua, la paranoia che m'avvolge come se fosse la tela...di un ragno.
Una delle tele "lunghe", che prima di trovare la forma definitiva mi ha costretto a rifare il lavoro più e più volte... Acrilico su tela.