martedì 28 dicembre 2010

A Bitter Song

Non vado matta per i paesaggi.... e di mie penso di averne fatti pochissimi...
Ma che brutti scherzi gioca l'ispirazione...
Ho voluto mettermi in gioco in occasione di una collettiva tenutasi a Dego dal 12 al 23 dicembre con un paesaggio invernale e in mio aiuto è accorsa (come al solito) la Musica.

Questo quadro ruba il titolo di un pezzo di Butterfly Boucher, una delicatissima cantante australiana, "A bitter song", una canzone amara.

Ecco il testo...

All I need is a Bitter Song
To make me better
Much better

All I need to write is a Bitter Song
To make me better
Much better

Mmmm Mmmm Mmm
Mmmm Mmmm Mmm

It found me
To hold me
But I don't like it at all
Won't feed it
Won't grow it
It's folded in my stomach
It's not fair
I found love
It made me say that
Get back
You'll never see daylight
If I'm not strong, it just might

All I need is a Bitter Song
To make me better
Much better

All I need to write is a Bitter Song
To make me better
I feel better
I feel better

Il luogo è reale...si trova nella mia città.
La Lea (questo il nome della passeggiata) mi ha letteralmente vista crescere. Tanti ricordi importanti, tante risate e altrettante lacrime sono legate a quel breve tratto di città.
E probabilmente questo sentimento agrodolce mi ha fatto accomunare la canzone al luogo.
Sotto la neve acquista un qualcosa di magico....e straziante...

mercoledì 8 dicembre 2010

The Vivisection conquers Borgo

Anche quest'anno ho provato a partecipare a LumacArt, una mostra-concorso organizzata in occasione della famosa Fiera Fredda di Borgo San Dalmazzo (arrivata alla sua 441esima edizione!)
L’iniziativa, che si rinnova di anno in anno, trae origine e motivazione dal notevole successo ottenuto già dalla prima edizione pilota, nel 2008 e dalla successiva prima edizione della selezione svoltasi lo scorso anno, con un Concorso a premi collocato nella diretta sfera istituzionale della Città di Borgo San Dalmazzo.
L'anno scorso non ebbi fortuna. Quest'anno invece sono orgogliosa di dire che un mio quadro è stato scelto e premiato con un 4° posto ex-aequo.

Si tratta di "Vivisection", opera a tecnica mista composta da una tela squarciata e un foglio di carta pane.
Al suo interno ospita letteralmente un gruppo di lumache, ma, a dispetto del titolo, queste appaiono vive (o meglio, congelate nel loro attimo vitale). Ad essere vivisezionato, per una volta, non è l'animale ma il supporto dell'opera.
Ho scelto di aprire la tela con un bisturi e legarne i lembi con del fil di ferro, di lacerarla nel mezzo, proprio come succede con l'addome degli animali morti per liberarne il contenuto.
Schizzi e colate nere e rosse macchiano la sua superficie bianca.
Dalla lacerazione fuoriescono le lumache, vere protagoniste dell'elaborato, rappresentate straordinariamente "in salute" (mi viene da dire "ancora per poco" dato che è proprio nella Fiera fredda che si decantano le deliziose peculiarità della lumaca...in cucina!).



In questo scatto, l'allestimento delle mie due opere presentate (l'altra è Relatively Lucky/Unlucky)